Diario di battaglia, giorno 46.

La gloria di questa città si respira nell’aria, si percepisce nei grandi spazi come nelle viuzze. “Magnifica, terrificante, immensa. Perchè quando sei solo lo sei davvero, perduto, minuscolo al cospetto dei milioni di storie che ha da raccontare”. Cravatta di giorno ed assenzio di notte, numeri a fiumi durante la settimana e fiumi di birra nei weekend, avevo sbagliato nel considerare scontato un cambiamento di abitudini. Certo, c’è la sveglia, la metro, i soldi da guadagnare e da spendere con saggezza. Ma c’è anche l’empatia, ci sono le persone, la musica. Le cose di sempre, in una nuova scintillante veste. Sento fortissima la mancanza dei miei gruppi, delle persone che ne fanno parte e delle nostre vecchie storie, ma non posso negare che abbia fatto bene a compiere questo grande salto. C’è un tempo per ogni cosa.
Questo è il tempo dell’incontro con l’età adulta, che come ogni donna ha bisogno di essere amata e corteggiata, affinchè sveli i suoi più profondi misteri. E la mia inesauribile sete di sapere sfocia a volte in una fretta, in una ansia che spesso mi toglie il respiro inducendomi all’errore. Ecco quindi qualche nuovo dilemma da affrontare, regola da stabilire.  
Ma in questo intervento il vecchio zio è stato fin troppo ottimista, non trovate? in questa orgia di doveri – che consumo con risultati interlocutori ma globalmente positivi, giungo spesso a sera stremato. Ed è lì che il vostro amico di sempre presta ascolto ad altre voci, una in particolare, che mi chiede di dividere il letto e la notte con qualcuno. Quel viso e quelle spalle da stringere che aspetto da sempre, nel nome delle quali ho combattuto, versato sangue, squarciato cuori e nuociuto fino alle lacrime più copiose ed inarrestabili.
Conoscete quella metafora che amo, quella del Colosseo? Qui ed adesso tutta la mia esperienza non può evitarne una totale ricostruzione, con quel vuoto al centro che permane buio e profondo, molto difficile da colmare. Resto in attesa ed in ricerca.

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